Ricordarmi che dovrò morire presto è il più importante strumento che abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della mia vita.Perché quasi tutte le cose, tutte le aspettative, tutto l’orgoglio, tutti gli imbarazzi e i timori di fallire, semplicemente svaniscono di fronte all’idea della morte, lasciando solo quello che c’è di importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il miglior modo che conosca per non cadere nella trappola di chi pensa che abbiate qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione per non seguire il vostro cuore. (Steve Jobs - Discorso ai neolaureati di Stanford)

Steve Jobs: “Ricordarsi che dobbiamo morire è il miglior modo che conosca per non cadere nella trappola di chi pensa che abbiate qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione per non seguire il vostro cuore”.

Ricordarmi che dovrò morire presto è il più importante strumento che abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della mia vita.
Perché quasi tutte le cose, tutte le aspettative, tutto l’orgoglio, tutti gli imbarazzi e i timori di fallire, semplicemente svaniscono di fronte all’idea della morte, lasciando solo quello che c’è di importante.
Ricordarsi che dobbiamo morire è il miglior modo che conosca per non cadere nella trappola di chi pensa che abbiate qualcosa da perdere.
Siete già nudi.
Non c’è ragione per non seguire il vostro cuore.
(Steve Jobs – Discorso ai neolaureati di Stanford)

Steve Jobs, nato nel 1955 e morto nel 2011, è stato un tra i più importanti informatici, inventori e imprenditori statunitensi. Ha ideato e realizzato diversi prodotti tra i più rivoluzionari del mondo dell’informatica e delle comunicazioni. Ricordiamo ad esempio iMac, iPod, iPhone e iPad. Egli intuì presto anche l’importanza del mouse e delle icone come interfaccia grafica, creando il Macintosh.

Steve Jobs, nel 2007, è stato inserito tra i 25 uomini d’affari più potenti dalla rivista di business mondiale “Fortune” e, nel 2010, proclamato persona dell’anno dal “Financial Times”.

Questo brano, che parla di morte, orgoglio e paura del fallimento, è tratto dal celeberrimo discorso ai neolaureati di Stanford. Molti lo ricordano per l’esortazione finale Stay Hungry, Stay Foolish. Su messaggi online puoi trovare la versione integrale del discorso con il video:

Stay Hungry, Stay Foolish ( Siate affamati , siate folli ) : Il discorso di Steve Jobs ai neolaureati di Stanford


Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava così : “se vivrai ogni giorno come se fosse l’ultimo, sicuramente prima o poi avrai ragione”. Mi colpì molto e da allora, per i successivi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendo e me stesso “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?” E ogni volta che la risposta è “no” per troppi giorni di fila, capisco che c’è qualcosa che deve essere cambiato. (Steve Jobs)

Steve Jobs: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi? Ogni volta che la risposta è no per troppi giorni di fila, c’è qualcosa che deve essere cambiato”.

Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava così: “se vivrai ogni giorno come se fosse l’ultimo, sicuramente prima o poi avrai ragione”.
Mi colpì molto e da allora, per i successivi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendo e me stesso “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”
E ogni volta che la risposta è “no” per troppi giorni di fila, capisco che c’è qualcosa che deve essere cambiato.
(Steve Jobs)

Steven Paul Jobs, conosciuto semplicemente come Steve Jobs, è nato a San Francisco nel 1955 e morto a Palo Alto nel 2011; è stato un importante informatico, inventore e imprenditore statunitense.

Steve Jobs è stato il cofondatore, nel 1976 assieme a  Steve Wozniak e Ronald Wayne, della Apple e il fondatore della NeXt Computer, nel 1985. Lo ricordiamo anche come fondatore e amministratore delegato della Pixar Animation.

Questo passaggio fa parte del celebre discorso pronunciato di fronte ai neolaureati dell’Università di Stanford. Su messaggi-online.it , potete trovare anche il discorso integrale di Steve Jobs con il relativo video in lingua inglese con sottotitoli in italiano:

Stay Hungry, Stay Foolish ( Siate affamati , siate folli ) : Il discorso di Steve Jobs ai neolaureati di Stanford


Steve jobs:"Coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo di solito lo fanno".

Steve Jobs: “Solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero”.

“Solo Coloro che sono abbastanza folli da pensare di cambiare il mondo, lo cambiano davvero”.
(Steve Jobs)

Steve Jobs nasce a San Francisco nel 1955 e muore a Palo Alto nel 2011: è stato un noto imprenditore, informatico, inventore statunitense.

Come racconta nel celebre discorso ai neolaureati di Stanford, era figlio biologico di una studentessa universitaria che, temendo di non potergli garantire un futuro dignitoso, decise di darlo in adozione. Fece però garantire ai genitori adottivi che l’avrebbero mandato all’università. Come stabilito alla sua nascita, Jobs finito il liceo s’iscrive all’università, ma ben presto capisce che quelle materie non lo interessano e si ritira.

Svolge diversi lavori saltuari e studi fuori corso, finché nel 1967 con il suo amico Steve Wozniak fonda la Apple Computer, la cui sede è nel garage della famiglia Jobs e il logo è l’ormai famosa mela morsicata. Il primo vero grande successo fu il Macintosh , primo computer con tastiera e mouse.

Col passare degli anni i rapporti con i dirigenti della Apple, che Jobs stesso aveva scelto, s’incrinano e lo stesso Jobs è costretto ad andarsene. Fonda così una nuova azienda, la Next, che viene poi comprata da Apple perché Jobs convince i vertici di Apple, che non navigava in buone acque, a scegliere un programma  rivoluzionario per i nuovi computer sviluppato dalla NeXT. Così Jobs ritorna alla Apple come vincitore e assume l’incarico di amministratore delegato, che manterrà fino al 2011 ,quando si ritirerà per motivi di salute che lo condurranno purtroppo alla morte.


Steve Jobs:"Ogni sogno a cui rinunci è un pezzo del tuo futuro che smette d'esistere".

Steve Jobs: “Ogni sogno a cui rinunci è un pezzo del tuo futuro che smette d’esistere”.

“Ogni sogno a cui rinunci è un pezzo del tuo futuro che smette di esistere”
(Steve Jobs)

Steve Jobs nasce a San Francisco il 24 Febbraio del 1955 e muore a Palo Alto il 5 ottobre del 2011. E’ stato un imprenditore, informatico e inventore statunitense.

Nel 1974 inizia la sua avventura, infatti apre con un Steve Wozniak, suo ex compagno di liceo, la società Apple Computer e inizia a muovere i primi passi verso la fama nel mondo dell’informatica. Successivamente fonda anche la società NeXT Computer . E’ stato inoltre fondatore e amministratore delegato di Pixar Animation Studios prima di essere acquista dalla Walt Disney .

La Apple ha progettato e messo sul mercato molti prodotti di successo come Macintosh, iPod, iPhone. Jobs ha ottenuto così tanto successo che nel 2007 è stato menzionato come primo tra i 25 uomini più potenti al mondo e nel 2010 è stato dichiarato persona dell’anno dal Financial Times.


Steve Jobs"Fà finta di avere il controllo assoluto della situazione e la gente penserà che tu ce l'abbia davvero".

Steve Jobs: “Fa’ finta di avere il controllo assoluto della situazione e la gente penserà che tu ce l’abbia davvero”.

“Fa’ finta di avere il controllo assoluto della situazione
e la gente penserà che tu ce l’abbia davvero”
(Steve Jobs)

Questa frase è di Steve Jobs, noto imprenditore informatico americano e fondatore della Apple. Nasce a San Francisco nel 1955 e muore a Palo Alto nel 2011 per un cancro.

La madre di Steve Jobs, giovanissima, alla nascita decide di darlo in adozione ad una famiglia che si impegni a educarlo e farlo studiare , come racconterà ai neoulareati dell’Università di Stanford nel suo celeberrimo discorso. Terminato il liceo si iscrive all’università, ma dopo un semestre abbandona i corsi , svolgendo un po’ di lavoretti saltuari.

Abbandonati definitivamente gli studi, nel 1976 con l’amico del liceo Steve Wozniak decide di mettersi in proprio e fondare la Apple computer. Nel 1983 Wozniak ha un incidente aereo e decide di lasciare l’impresa. Jobs convince allora John Sculley, allora presidente della Pepsi, ad entrare in Apple ( celebre la frase “Vuoi vendere per il resto della tua vita acqua zuccherata o vuoi cambiare il mondo?”. Presto però i rapporti s’incrinano e Jobs viene addirittura licenziato da Apple. Fonda così la NeXT , che ha un buon successo. Quando la Apple si trova in crisi, Jobs riesce a far assorbire la NeXt dalla Apple e grazie a questa mossa rientra nell’azienda come amministratore.


Steve jobs:" Non lasciare che il rumore delle opinioni altrui offuschi la tua voce interiore".

Steve jobs:” Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore”.

“Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore”.
(Steve Jobs)

Steve jobs è stato un imprenditore, informatico e inventore statunitense nato a San Francisco nel 1955 e morto a Palo Alto nel 2011. Questa frase è estratta dal suo discorso ai neolaureati dell’università di Stanford, noto anche per lo sloga finale “Stay Hungry, Stay Foolish” ( Siate affamati, siate folli ) che costituisce una sorta di testamento spirituale di Steve Jobs.

Dopo aver frequentato il liceo s’iscrisse all’università ma ben presto capì che i corsi per lui non erano sufficientemente interessanti. Iniziò così a lavorare per Atari, che produceva videogiochi, finchè nel 1967 decise con l’amico Steve Wozniak di fondare la Apple Computer

La tradizione vuole che la sede della società fu il garage di Steve Jobs e logo la mitica mela morsicata. In realtà Wozniak svelerà poi che il magazzino fungeva solo da magazzino. Vennero commercializzati i primi prodotti senza troppo successo, finché nel 1984 lanciarono Macintosh, il primo computer controllato da tastiera e mouse da cui partiranno tutti i successi futuri.

Col tempo però i rapporti con la Apple s’incrinarono e Jobs, che l’aveva creata, fu licenziato. Come racconterà nel discorso di Stanford, questo smacco si trasformò successivamente in uno stimolo creativo. Fondò infatti una nuova azienda, la Next, che poi venne comprata da Apple e così Steve Jobs tornò alla guida dell’azienda da lui fondata.


Sono convinto che almeno la metà di ciò che separa un imprenditore di successo da uno che non ha successo sia la semplice perseveranza. ( Steve Jobs )

Steve Jobs: Sono convinto che almeno la metà di ciò che separa un imprenditore di successo da uno che non ha successo sia la perserveranza.

Sono convinto che almeno la metà
di ciò che separa un imprenditore di successo da uno che non ha successo
sia la semplice perseveranza.

( Steve Jobs )

Questa frase è di Steve Jobs , imprenditore statunitense nel settore dell’informatica che ha guidato aziende come Apple , Next  Computer e Pixar . E’ considerato una delle menti più brillanti della Silicon Valley negli ultimi decenni del XX secolo : fu capace di fondare da zero un’azienda come Apple portandola dal garage della famiglia Jobs ad essere uno dei più grandi colossi mondiali dell’informatica.

Dalla Apple fu ad un certo punto anche estromesso, per ripartire da zero con Next e poi rientrare in Apple , come racconta nel suo celebre discorso ai neolaureati di Stanford . Discorso molto a tema con la perseveranza di cui parla in questo aforisma. La citazione originale, in lingua inglese, suona così :

I’m convinced that about half of
what separates the successful entrepreneurs from the non-successful ones
is pure perseverance


Steve Jobs , discorso all'Università di Stanford

Stay Hungry, Stay Foolish ( Siate affamati , siate folli ) : Il discorso di Steve Jobs ai neolaureati di Stanford

Stay Hungry, Stay Foolish ( Siate affamati , siate folli ) : Il discorso di Steve Jobs ai neolaureati di Stanford

Il 12 Giugno 2005 Steve Jobs , uno delle menti più illuminate dell’imprenditoria mondiale e della Silicon Valley a cavallo tra il XX e il XXI secolo, fondatore della Apple e della Pixar , pronuncia ai laureandi dell’Università di Stanford , negli USA , un discorso destinato a diventare uno dei più memorabili discorsi motivazionali di sempre.

Il discorso è autobiografico e si divide in tre parti , dove Steve Jobs racconta altrettante storie della propria vita , che chiama “unire i puntini” , “amore e perdita” e “morte”.

Di seguito riportiamo il testo del discorso integrale tradotto in italiano , qui potete trovare il discorso integrale nella versione originale in inglese e a fondo pagina potete trovare il video integrale del discorso di Steve Jobs in inglese con sottotitoli in italiano.

Sono onorato di essere qui con voi oggi, alle vostre lauree, in una delle università migliori del mondo.

Io non mi sono mai laureato : anzi, a dire la verità, questa è la cosa più vicina a una laurea che mi sia mai capitata.

Oggi voglio raccontarvi tre storie della mia vita. Tutto qui, niente di eccezionale: solo tre storie.

La prima storia riguarda l’unire i puntini.

Ho lasciato il Reed College dopo il primo semestre, ma ho continuato a frequentare in maniera ufficiosa per altri 18 mesi prima di lasciare veramente. Allora, perché ho mollato tutto ?

E’ cominciato tutto prima che nascessi : la mia madre biologica era una giovane studentessa universitaria non sposata e decise di darmi in adozione. Riteneva con determinazione che avrei dovuto essere adottato da laureati e fece in modo che tutto fosse organizzato per farmi adottare da un avvocato e da sua moglie.

Quando arrivai, decisero all’ultimo momento che avrebbero voluto adottare una bambina così , quelli che sono diventati i miei genitori ed erano in lista d’attesa , furono chiamati nel bel mezzo della notte da una voce che diceva loro: “C’è un bambino , un maschietto non previsto. Lo volete voi ?”. Risposero : “certamente!”

Più tardi la mia madre biologica scopri che mia madre non si era mai laureata e che mio padre non aveva finito il liceo. Si rifiutò di firmare le ultime carte per l’adozione. Accettò di farlo solo mesi dopo , quando i miei genitori promisero che sarei andato all’università.

17 anni dopo andai all’università, ma ingenuamente scelsi una università costosa quanto Stanford e tutti i risparmi dei miei genitori furono spesi per pagarmi la retta.

Dopo sei mesi, non riuscivo a vederne l’utilità. Non avevo idea di cosa fare nella vita e nessuna idea di come l’università avrebbe potuto aiutarmi a capirlo.

Eppure ero lì, che spendevo tutti quei soldi che i miei genitori avevano risparmiato in una vita intera.

Così decisi di mollare e avere fiducia che tutto sarebbe andato bene. Era molto difficile in quel momento, ma guardando indietro credo sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso.

Nel momento in cui mollai il college, potei anche smettere di seguire i corsi che non mi interessavano e cominciai invece a frequentare quelli che trovavo più interessanti.

Non fu così romantico. Non avevo più una stanza al dormitorio e quindi ero costretto a dormire sul pavimento nelle camere dei miei amici. Raccoglievo le bottiglie di Coca Cola per avere i 5 centesimi di deposito e ci compravo da mangiare. La domenica notte percorrevo più di 10km a piedi attraverso la città per avere un buon pasto a settimana al tempio di Hare Krishna. Ma mi piaceva.

Tutto quello in cui mi imbattei seguendo la mia curiosità e il mio intuito si rilevarono in seguito di inestimabile valore.

Lasciate che vi faccia un esempio: il Reed College a quel tempo offriva probabilmente il miglior corso di calligrafia del paese. In tutto il campus ogni manifesto , ogni etichetta di ogni cassetto erano scritti a mano con bellissime calligrafie.

Siccome avevo mollato i corsi ufficiali, decisi di seguire il corso di calligrafia per imparare a scrivere così. Appresi la differenza tra i caratteri Serif e San Serif, la differenza tra gli spazi che dividono diverse combinazioni di lettere, cosa rende grande una stampa tipografica del testo.

Fu bellissimo, storico, artisticamente delicato in un modo che la scienza non può cogliere e lo trovai affascinante.

Niente di questo, però, poteva avere alcuna speranza di trovare un’applicazione pratica nella mia vita. Ma dieci anni dopo, quando stavamo lavorando a progettare il primo Macintosh, mi tornò tutto utile e lo utilizzammo tutto per il Mac.

Fu il primo computer dotato di una meravigliosa capacità tipografica. Se non avessi mai lasciato i corsi ufficiali e non avessi partecipato a quel corso, il Mac probabilmente non avrebbe mai avuto la possibilità di gestire caratteri multipli e font spaziati in modo proporzionale.

E siccome Windows ha copiato il Mac, probabimente oggi nessun personal computer avrebbe queste capacità.

Se non avessi mai mollato i corsi ufficiali, non avrei mai frequentato il corso di calligrafia e i personal computer non avrebbero quelle stupende capacità tipografiche che invece hanno.

Certamente, era impossibile connettere i puntini guardando in avanti quando ero all’università, ma è diventato molto , molto chiaro guardando indietro 10 anni più tardi.

Di nuovo : non potete connettere i punti guardando avanti; potete unirli solo guardando indietro. Dovete avere fiducia che in qualche modo, nel futuro, i punti si potranno unire. Dovete credere in qualcosa: il vostro intuito, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo approccio non mi ha mai lasciato a piedi e invece ha sempre fatto la differenza nella mia vita.

La mia seconda storia riguarda amore e perdita .

Sono stato fortunato : ho trovato molto presto cosa amo fare nella mia vita. Woz e io fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevamo vent’anni.

Abbiamo lavorato duro e in 10 anni Apple è diventata da un’azienda con noi due e un garage in una compagnia da due miliardi di dollari con oltre 4.000 dipendenti.

Avevamo appena creato il nostro miglior prodotto , il Macintosh , un anno prima , e io avevo appena 30 anni. E fui licenziato.

Come si può essere licenziati dall’azienda che hai fondato? Beh, quando Apple crebbe, assumemmo qualcuno che avesse molto talento e capacità per guidare l’azienda insieme a me e, per il primo anno, le cose sono andate molto bene.

Ma poi le nostre visioni del futuro iniziarono a divergere e alla fine ci siamo scontrati. Quando questo successe, i nostri dirigenti si schierarono dalla sua parte.

Quindi a 30 anni ero fuori e in maniera veramente plateale.

Quello che era stato il principale scopo della mia vita adulta era andato e io ero devastato. Non ho saputo davvero cosa fare per qualche mese. Mi sentivo come se avessi tradito la generazione di imprenditori prima di me.

Come se avessi lasciato cadere la fiaccola che mi era stata passata. Incontrai David Packard e Bob Noyce e tentai di scusarmi per aver rovinato tutto così malamente.

Era stato un fallimento pubblico e presi anche in considerazione l’ipotesi di scappare via dalla Silicon Valley.

Ma qualcosa lentamente iniziò a crescere in me: amavo ancora quello che avevo fatto. L’evolvere degli eventi con Apple non aveva cambiato nemmeno un po’ quello che provavo.

Ero stato respinto, ma ero ancora innamorato. E per questo decisi di ricominciare da capo. Non me ne accorsi allora, ma il fatto di essere stato licenziato da Apple fu la cosa migliore che mi potesse succedere. La pesantezza del successo era stata sostituita dalla leggerezza di essere di nuovo un debuttante, senza più certezze su niente.

Mi liberò dagli impedimenti consentendomi di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita.

Nei successivi 5 anni fondai un’azienda chiamata Next , un’altra di nome Pixar e mi innamorai di una donna meravigliosa che sarebbe diventata mia moglie.

Pixar è stata in grado di creare il primo film in animazione digitale, Toy Story, e adesso è lo studio di animazione più di successo al mondo.

In un significativo susseguirsi di eventi, Apple ha comprato Next, io sono ritornato ad Apple e la tecnologia sviluppata da Next è nel cuore dell’attuale rinascimento di Apple.

E Laurene e io abbiamo una meravigliosa famiglia. Sono sicuro che niente di tutto questo sarebbe successo se non fossi sato licenziato da Apple.

E’ stata una medicina molto amara, ma ritengo che fosse necessaria per il paziente. Qualche volta la vita colpice come un mattone, ma non perdete la fede.

Sono convinto che l’unica cosa che mi ha trattenuto dal mollare tutto sia stato l’amore per quel che ho fatto. Dovete trovare quello che amate. E’ questo vale sia per il lavoro che per i vostri affetti. Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita, e l’unico modo per essere realmente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. E l’unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate.

Se ancora non l’avete trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi. Con tutto il cuore, sono sicuro che capirete quando lo avrete trovato. E, come in tutte le grandi storie, diventerà sempre migliore man mano che gli anni passano. Perciò continuate a cercare e non vi accontentate.

La terza storia riguarda la morte. 

Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava così : “se vivrai ogni giorno come se fosse l’ultimo, sicuramente prima o poi avrai ragione”.

Mi colpì molto e da allora, per i successivi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendo e me stesso “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?” E ogni volta che la risposta è “no” per troppi giorni di fila, capisco che c’è qualcosa che deve essere cambiato.

Ricordarmi che dovrò morire presto è il più importante strumento che abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della mia vita.

Perché quasi tutte le cose, tutte le aspettative, tutto l’orgoglio, tutti gli imbarazzi e i timori di fallire, semplicemente svaniscono di fronte all’idea della morte, lasciando solo quello che c’è di importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il miglior modo che conosca per non cadere nella trappola di chi pensa che abbiate qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione per non seguire il vostro cuore.

Circa un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Ho fatto la scansione alle sette e mezzo del mattino e ha mostrato chiaramente un tumore nel mio pancreas. Non sapevo neanche cosa fosse un pancreas.

I dottori mi dissero che si trattava di un cancro che era quasi sicuramente incurabile e che avrei avuto un’aspettativa di vita non superiore a 3-6 mesi.

Il mio dottore di mi disse di andare a casa e di mettere ordine nelle mie cose, che è il loro codice per dirti di prepararti a morire.

Questo significa che devi provare a dire ai tuoi bambini ogni cosa che pensavi di dirgli nei prossimi 10 anni, in pochi mesi.

Questo significa essere sicuri che tutto sia organizzato in modo tale che per la tua famiglia sia il più semplice possibile. Questo significa prepararsi a dire ai tuoi “addio”.

Ho vissuto con il responso di quella diagnosi tutto il giorno. La sera tardi è arrivata la biopsia, cioè il risultato dell’analisi effettuata infilando un endoscopio giù per la mia gola, attraverso il mio stomaco fino all’intestino per inserire un ago nel mio pancreas ed estrarre poche cellule del tumore.

Ero sotto anestesia ma mia moglie, che era là, mi ha detto che quando i medici hanno visto le cellule sotto il microscopio hanno iniziato a gridare, perché è venuto fuori che si trattava di un cancro molto raro e curabile con intervento chirurgico. Ho fatto l’intervento chirurgico e ora sto bene.

Questa è stata la volta in cui sono andato più vicino alla morte e spero che sia anche la più vicina per qualche decennio.

Essendoci passato attraverso posso parlarvi adesso con un po’ più di cognizione di causa di quando la morte era per me solo un concetto astratto e dirvi: nessuno vuole morire.

Anche le persone che vogliono andare in paradiso, non vogliono morire per andarci. E nonostante tutto, la morte è la destinazione che tutti condividiamo. Nessuno è mai sfuggito.

Ed è così come deve essere, perché la morte è molto probabilmente la più grande invenzione della vita. E’ l’agente di cambiamento della vita, spazza via il vecchio per far posto al nuovo.

Adesso il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo lontano diventerete gradualmente il vecchio e sarete spazzati via. Mi dispiace essere così drammatico ma è la pura verità. Il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro.

Non fatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore.

E, cosa più importante di tutte, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: in qualche modo loro sanno cosa volete realmente diventare. Tutto il resto è secondario.

Quando ero giovane, c’era una incredibile rivista “The Whole Earth Catalog”, praticamente una bibbia della mia generazione. E’ stata creata da Stewart Brand non molto lontano da qui, a Menlo Park.

Stewart ci ha messo dentro tutto il suo tocco poetico. E’ stato alla fine degli anni sessanta, prima del personal computer e del desktop publishing, quando tutto era fatto con macchine da scrivere, forbici e polaroid.

E’ stato una specia di Google in formato cartaceo tascabile, 35 anni prima che ci fosse Google: era idealistica e sconvolgente, traboccante di concetti chiari e nozioni fantastiche-

Stewart e il suo gruppo pubblicarono vari numeri di “The Whole Earth Catalog” e quando arrivarono alla fine del loro percorso, pubblicarono il numero finale. Era più o meno la fine degli anni settanta e io avevo la vostra età.

Nell’ultima pagina del numero finale c’era una fotografia di una strada di campagna di prima mattina, il tipo di strada dove potreste trovarvi a fare l’autostop se siete dei tipi abbastanza avventurosi.

Sotto la foto c’erano le parole : “Siate affamati. Siate folli.” Era il loro messaggio di addio. Siate affamati. Siate folli.

Io me lo sono sempre augurato per me stesso. E adesso che vi laureate per cominciare una nuova vita lo auguro a tutti voi.

Siate affamati. Siate folli.

Grazi a tutti.

 

Dopo questo entusiasmante discorso ecco alcuni consigli se stai andando a una laurea. Consigli regali laureati originali sia per lui che per una lei.

L'ultimo numero di "The Whole Earth Catalog" a cui fa riferimento Steve Jobs nel suo celebre discorso

L’ultimo numero di “The Whole Earth Catalog” a cui fa riferimento Steve Jobs nel suo celebre discorso