Raccolta messaggi per autore o categoria Marzo 2021

“Non so cosa significhi amare la gente a metà, non è nella mia natura. I miei affetti sono sempre eccessivi”. Jane Austen

Jane Austen: “Non so cosa significhi amare la gente a metà, non è nella mia natura. I miei affetti sono sempre eccessivi”.

“Non so cosa significhi amare la gente a metà, non è nella mia natura.

I miei affetti sono sempre eccessivi”.

Jane Austen

 

Jane Austen nasce a Steventon, il 16 dicembre del 1775, e muore a Winchester, il 18 luglio del 1817; è stata una grande scrittrice inglese, di spicco nella narratica neoclassica e tra le autrici più famose nell’intero panorama letterario mondiale della seconda metà del Settecento.

L’estratto sopra riportato si ritrova nel libro “L’abbazia di Northanger”.

Il significato rimanda al senso che per la Austen avevo l’amore: un sentimento senza misura e senza maniera, al di là di qualsiasi condizione,  a prescindere da tutto quanto il resto.

 

 


“L’amicizia è certamente il balsamo più soave per le ferite di un amore deluso”. Jane Austen

Jane Austen: “L’amicizia è certamente il balsamo più soave per le ferite di un amore deluso”.

“L’amicizia è certamente il balsamo più soave per le ferite di un amore deluso”.

Jane Austen

 

Jane Austen è stata un grande scrittrice inglese della fine del Settecento.

Nata a Steventon, nel 1775, e morta nel Winchester, nel 1817, pur vivendo nel periodo delle guerre Napoleoniche, non ha mai trattato argomenti bellici nei suoi romanzi, piuttosto storie di vita quotidiana, d’amore e incentrate su donne come eroine alla ricerca del sogno della felicità.

Questo estratto sopra riportato viene dal libro “L’abbazia di Northanger”.


"Le donne si immaginano che l’ammirazione significhi più di quello che è. E gli uomini si danno un gran da fare perché esse se lo immaginino”. Jane Austen

Jane Austen: “Le donne si immaginano che l’ammirazione significhi più di quello che è. E gli uomini si danno un gran da fare perché esse se lo immaginino”.

“Le donne si immaginano che l’ammirazione significhi più di quello che è.

E gli uomini si danno un gran da fare perché esse se lo immaginino”.

 

Jane Austen

 

Jane Austen nasce a Steventon nel 1775 e muore a Winchester nel 1817.

Grande scrittrice inglese della narrativa neoclassica, la Austen descrive le sue protagonista come eroine, senza risparmiarsi su ironia, pregi e difetti.

Le battute sarcastiche vengono utilizzate spesso come metodo narrativo, al fine di descrivere perfettamente i personaggi, senza lunghe ed inutili dissertazioni.

L’estratto sopra riportato è stato estrapolato dal romanzo “Orgoglio e pregiudizio“.

 


“Vanità e orgoglio sono due concetti ben diversi. Si può essere orgogliosi senza essere vanitosi. La superbia ha a che vedere principalmente con l’opinione che abbiamo di noi stessi, la vanità con ciò che vorremmo che gli altri pensassero di noi”. Jane Austen

Jane Austen: “Vanità e orgoglio sono due concetti ben diversi. Si può essere orgogliosi senza essere vanitosi. La superbia ha a che vedere principalmente con l’opinione che abbiamo di noi stessi, la vanità con ciò che vorremmo che gli altri pensassero di noi”.

“Vanità e orgoglio sono due concetti ben diversi.

Si può essere orgogliosi senza essere vanitosi.

La superbia ha a che vedere principalmente con l’opinione che abbiamo di noi stessi, la vanità con ciò che vorremmo che gli altri pensassero di noi”.

Jane Austen

 

Jane Austen nasce a Steventon, nel 1775, e muore a Winchesterm, nel 1817.

Austen è stata un grandissima autrice di romanzi di narrativa neoclassica, in cui con ironia ed arguzia descrive i personaggi di una splendida campagna inglese.

I protagonisti sono soprattutto donne, che ritraggono quello che potremmo considerare l’universo femminile dell’epoca, con sogni, ideali e storie d’amore e di vita quotidiana.

L’estratto sopra citato fa parte del famosissimo romanzo della Austen “Orgoglio e pregiudizio“.


"Possedere, non essere posseduto". Gabriele D'Annunzio

Gabriele D’Annunzio: “Possedere, non essere posseduto”.

“Possedere, non essere posseduto”.

Gabriele D’Annunzio

 

Gabriele D’Annunzio nasce a Pescara, nel 1863, e muore a Gardone Riviera, nel 1938.

D’Annunzio è ricordato ancora oggi come il più grande esponente del decadentismo; grande poeta, scrittore, giornalista e politico italiano, è stata una figura emergente sia nel panorama socio-culturale che in quello politico, come militare e poi insignito al titolo di Principe di Montenevoso, dal Re Vittorio Emanuele III.

L’estratto sopra riportato è stato estrapolato da uno dei suoi più famosi romanzi: “Il piacere“, pubblicato nel 1889 dai Fratelli Treves.


"Roma, d'innanzi, si profondava in un silenzio quasi di morte, immobile, vacua, simile a una città addormentata da un potere fatale". Gabriele D'Annunzio

Gabriele D’Annunzio: “Roma, d’innanzi, si profondava in un silenzio quasi di morte, immobile, vacua, simile a una città addormentata da un potere fatale”.

“Roma, d’innanzi, si profondava in un silenzio quasi di morte, immobile, vacua, simile a una città addormentata da un potere fatale”.

Gabriele D’Annunzio

Gabriele D’Annunzio nasce a Pescara, nel 1863, e muore a Gardone Riviera, nel 1938; egli è stato un grande poeta, scrittore, giornalista, oltre che militare e politico italiano.
D’Annunzio è un importante simbolo del decadentismo e importante figura della Prima Guerra Mondiale, lo ricordiamo infatti insignito dal Re Vittorio Emanuele III, con il titolo di Principe di Montenevoso.
Occupò, quindi, ben 2 importanti posizioni in Italia:
  1. Nella letteratura italiana: dal 1889 al 1910;
  2. Nella vita politica: dal 1914 al 1924;

L’estratto sopra riportato viene da una delle sue opere maggiori: “Il piacere“, romanzo scritto nel 1888 e pubblicato l’anno successivo dai Fratelli Treves.